storia di un venditore di auto
Dai ricordi della moglie Maria Pia …
Ho conosciuto Luigi nel 1964, avevo bisogno di una macchina nuova e lui lavorava in Fiat e vendeva auto, è stato uno di quegli incontri che chiamiamo destinici …
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Per avere la 500 ho dovuto aspettare ben sei mesi e nel frattempo, sempre dandoci del lei come il periodo storico prevedeva, siamo diventati amici. Era molto colto e parlava in modo molto articolato tanto che all’inizio incuriosita gli chiesi che studi avesse fatto, e lui nella sua grande umiltà e genialità mi ripose “tre anni di elementari, tutti lodevoli” … ho saputo una settimana prima di sposarlo da una collega che era stata sua compagna di scuola che aveva fatto le Magistrali ma senza arrivare al diploma. Cia siamo sposato a settembre del 1965 e sono stata per tutta la vita (malgrado avesse la patente) la sua autista. Era geniale e istrionico e malgrado fosse per totale vendite il secondo venditore in FIAT ho cercato fin da subito di indirizzarlo verso la sua vera essenza l’arte di dipingere e creare.
Ha iniziato facendo qualche quadro per la nostra casa, un giorno per caso inciampai in un annuncio sul Messaggero, si selezionavano “nuovi artisti” per una esposizione. Di nascosto chiamai e portai qualche sua opera (un volto di dormiente un cavallo e una mischia di football americana) al Palazzo Delle Esposizioni, vennero accettate ed iniziò così la sua carriera di Artista.
Da li a poco, era il 1969, un suo quadro “La Mischia” viene premiato con Medaglia D’Oro al CONI per lo sport, da qui inizierà la sua carriera artistica che durerà fino al 27 Luglio 2021 giorno della sua dipartita.
Le sue più grandi passioni e ispirazioni artistiche sono state il Jazz, il Tennis e Venezia. Una delle più importanti mostre è stata quella alla Galleria Il Sigillo in cui ha esposto i ritratti in bianco e nero dei più grandi Jazzisti internazionali. Per l’occasione CARLO LOFFREDO con la ROMAN JAZZ BAND.

Il critico ELIO MERCURI scrisse :”Il sentimento del Jazz come adesione totale ad un mondo che scava alle radici la memoria del tempo della propria Libertà, nel dolore di una situazione diversa, determina la grafica di Luigi Tilocca. Il segno taglia Le ombre ,sullo sfondo di una New York stregata traccia i volti dei grandi del Jazz; con una partecipazione emotiva che si traduce in vibrazioni di luci, che si spengono a lasciare nel sopravvenuto silenzio L’effetto di una similitudine che è anche la condizione di storia. Cosi Tilocca, in questa serie di ritratti, ferma con mano decisa volti e immagini che si porta dentro. Segno di un’aspirazione comune a vincere la solitudine e la pena, in quella che non caso è stata definita una preghiera recitata versando del gin”
Era il 1973 e a Perugia si inaugurava il 1° FESTIVAL UMBRIA JAZZ, Tilocca viene invitato ad esporre i sui quadri e si apre così una emozionante mostra presso il Palazzo dei Priori. Tutti i più grandi artisti della storia Americana del Jazz sono venuti ad ammirare le sue opere e ognuno di loro ha lasciato un pensiero scritto sui depliant di Luigi. Ricordo Mingus Mary Mc Portland e molti altri.
Tanti gli episodi impressi nella mia mente degli incontri con artisti che hanno fatto la storia della musica Jazz e dello Sport.



Hanno scritto di lui



Il Segno taglia le ombre e sullo sfondo di una New York stregata traccia i volti dei “grandi” del jazz”, con una partecipazione emotiva che si traduce in vibrazione di luci, che si spengono a lasciare nel sopravvenuto silenzio l’effetto di una solitudine esistenziale che è anche condizione di storia.